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Sores 118 in codice rosso. Stabile (Fi): “Un errore accorpare le 4 centrali provinciali”

Per la senatrice “l’accorpamento è un processo complesso che richiede una seria valutazione ed un’attenta programmazione, che nella fattispecie sono mancate”. Per Domenico Montalbano (Smi) la crisi del sistema è anche legato alla mancanza di un adeguamento di mezzi e personale. E l’assessore Riccardi afferma: “Siamo già al lavoro al fine di sostituire la dotazione tecnologica con il quale il Sores ha iniziato la sua attività e che ora risulta inadeguata”

18 GIU – Nasce nel 2014 (Dgr 519), in Friuli Venezia Giulia, il sistema Sores, Sala Operativa Regionale Emergenza Sanitaria. Un sistema basato su un unico Centro regionale, che fa da raccordo con le strutture territoriali ed ospedaliere, i mezzi di soccorso, le centrali operative di altri sistemi e con le istituzioni pubbliche e private che cooperano nella risposta all’emergenza. Ma quello che doveva essere un sistema super integrato ed altamente efficiente, mostra qualche crepa. Così affermano l’On. Laura Stabile, segretario della Commissione Igiene e Sanità del Senato, e Domenico Montalbano, sindacalista Smi (Sindacato Medici Italiani) e medico di Emergenza territoriale.

Per Stabile è stato l’accorpamento delle quattro centrali provinciali in una unica centrale regionale a Palmanova il “peccato originale” che ha portato “alla crisi attuale”. Una decisione della precedente Giunta regionale presa, secondo la senatrice, “probabilmente senza rendersi conto della complessità dell’operazione, in nome di una razionalizzazione che nelle attese del legislatore avrebbe dovuto coniugare importanti risparmi di risorse a sensibili aumenti di qualità dei servizi. Ma tali attese non hanno dato i risultati sperati, né potevano darli, perché non esiste automatismo tra l’aumento delle dimensioni dei bacini di utenza e miglioramenti nella performance delle aziende o nelle economie di scala. L’accorpamento è un processo complesso che richiede una seria valutazione ed un’attenta programmazione, che nella fattispecie sono mancate, per cui le centrali provinciali 118, che un tempo fornivano servizi eccellenti, una volta accorpate hanno mostrato una sensibile riduzione della qualità dei servizi, a fronte di costi immutati o addirittura cresciuti”.  


Di tutt’altro punto di vista è il vicegovernatore della Regione con delega alla Salute, Riccardo Riccardi il quale, sul cattivo funzionamento della sala operativa regionale dell’emergenza sanitaria, punta il dito sull’obsolescenza della strumentazione: “Il vero problema legato al malfunzionamento della sala operativa regionale dell’emergenza sanitaria è dovuto all’utilizzo di una dotazione tecnologica non conforme alle necessità del sistema, problema dal quale derivano una serie di altre inefficienze. Per questo motivo siamo già al lavoro al fine di sostituire quel materiale inadeguato con il quale il SORES ha iniziato la sua attività”.

La questione delle dotazioni tecnologiche è solo un aspetto dei problemi che affliggono il 118 regionale. “Un altro problema – a parere dell’On. Laura Stabile – è legato alla carenza di personale, con oltre il 30% di organico in meno: oltre a questa carente organizzazione di personale, il 25% degli operatori ha fatto domanda di trasferimento ad altro servizio, con l’aggravante che non si trovano sufficienti rimpiazzi perché pochissimi sono disposti a lavorare in simili condizioni di stress e di rischio. Ci aggiungerei le criticità relative alla sicurezza: carenza di formazione/procedure in caso crash del sistema informatico, telefonico e radiofonico, assenza di un piano di evacuazione della SORES (ad esempio in caso di incendio), mancanza del controllo qualità e di policy adeguate del protocollo dispatch”.

A proposito, Domenico Montalbano dello Smi evidenzia come “tutti i giorni ci si trova a fare i conti con personale demotivato, stanco e con un’alta possibilità di conflittualità professionale tra personale di centrale e quello che opera sul territorio. Manca una continuità assistenziale, ex guardia medica rinforzata con possibilità di compiti di assistenza primaria che contribuirebbe a ridurre gli accessi nei Pronto Soccorso Emergenza territoriale. In Friuli Venezia Giulia manca un adeguamento dei mezzi e del personale per la centrale operativa 118”.

Endrius Salvataggio

18 giugno 2019


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