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LA UIL POTERI LOCALI DENUNCIA A TERNI GRAVI CARENZE PER IL 118: “PENALIZZATI COME SEMPRE RISPETTO A PERUGIA”

By Web & Books

118[1]

La UIL Federazione Poteri locali ha tenuto una conferenza stampa per richiamare l’attenzione sulla preoccupante situazione del servizio 118, che a Terni, in contraddizione con quanto Il Piano Sanitario Regionale afferma di voler garantire, mostra serie carenze quanto a numero della ambulanze e qualità del trattamento. «Mentre  nel perugino tutte le autoambulanze del servizio emergenza urgenza hanno a bordo un infermiere, nel territorio provinciale di Terni vi sono vaste aree dove le autoambulanze non hanno a bordo che volontari, dunque completamente prive di personale sanitario. Per queste popolazioni la differenza di trattamento può essere addirittura vitale: infatti solo l’infermiere o il medico possono somministrare farmaci salvavita, applicare l’elettrocardiografo, mettere le flebo o fare una endovena. Insomma, tutte prestazioni che possono assicurare la sopravivenza e quindi la stessa vita. In certe situazioni, infatti, non basta la buona volontà e l’altruismo, ma sono necessarie specifiche capacità  e abilitazioni. Il problema è che l’intervento di cura non inizia all’ospedale, ma addirittura sul posto dell’evento e durante il percorso verso l’ospedale. Rinunciare a questa fare di cura può risultare addirittura vitale – denuncia La Uil, riferendo che – delle 11 postazioni di autoambulanza del territorio provinciale, infatti solo tre sono gestite direttamente dall’ASL4 tramite personale professionista, mentre le altre sono affidate al volontariato, che possiede anche le ambulanze». Ma i guai non finiscono qui «perché anche gli autisti soccorritori che spiegano le sirene a tutta velocità sono quasi sempre volontari che non hanno patenti particolari. Può anche accadere di dover affidare la nostra vita alle mani di un volontario, che dopo 8 ore di lavoro in fabbrica si mette a guidare l’ambulanza. Certo, non può garantire la freschezza necessaria. Dunque – secondo la Uil – è giusto valorizzare il volontariato ma questo non significa che un servizio pubblico, di particolare rilievo e delicatezza, possa essere organizzato non con personale dipendente formato e controllato”.

Enrico Cardinali


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