CODICE 6
Salviamo il 118 dai tentativi di sopprimerlo
Repubblica — 21 marzo 2010 pagina 14 sezione: TORINO
Giulio Titta presidente regionale Fimmg Piemonte IL Servizio di Emergenza 118 deve essere un servizio territoriale di risposta rapida; i medici 118 devono garantire la loro presenza h 24 e operare sul territorio e non partire dagli ospedali. L’ emergenza sanitaria territoriale è una branca della Medicina Generale: per assicurare una maggiore omogeneità anche i medici dell’ emergenza debbono operare in regime di convenzione (come i medici di famiglia e la guardia medica). Il sistema 118 piemontese fin dalla sua nascita è stato gestito da medici convenzionati «pagati a partiva iva» e in 10 anni è diventato, nonostante ciò, una eccellenza riconosciuta anche a livello nazionale! Ciò dimostra che la qualità del servizio reso ai cittadini è legata alla professionalità e alla dedizione dei medici 118, piuttosto che al loro contratto di lavoro. La Medicina Generale è uno dei cardini del Servizio Sanitario Nazionale, e non una istituzione privata! L’ eccessivo numero di dipendenti nel 118 rischia di rendere ancora più critica la copertura medica del servizio, in ragione del minor numero di ore lavorate dai dipendenti; 99 medici convenzionati trasformati in dipendenti equivalgono ad una perdita di circa 20mila ore di servizio. Fimmg ritiene che il passaggio a dipendenza sia propedeutico a fornire organici ai Pronto Soccorso con conseguente scomparsa del 118, progettualità già bloccata la scorsa primavera con il consenso di tutto il mondo medico. Prendiamo atto che le posizioni del sindacato della medicina generale sul 118 divergono da quelle dei medici ospedalieri, e siamo costretti a riassumerle per ragioni di spazio. Resta il fatto che il Tar ha dato ragione a questi ultimi. – v.sch.