• blog@coesitalia.eu

CHIEDIAMO TRASFERIMENTO!!!

  • 10

CHIEDIAMO TRASFERIMENTO!!!

Un’ambulanza per ogni campanile sprechi e clientele all’ombra del 118

Repubblica — 11 marzo 2010   pagina 4   sezione: PALERMO

SAN MAURO CASTELVERDE – Alle tre del pomeriggio i due soccorritori del 118 confinati su un cocuzzolo delle Madonie sono davanti alla tv. Ammazzano il tempo guardando “Uomini e donne”. E aspettano, dopo aver mangiato un panino, la fine di un turno che anche oggi non li ha costretti a salire a bordo dell’ambulanza. La centrale operativa, da queste parti, chiama in media una volta a settimana. A gennaio il telefono non ha squillato mai. Fra febbraioe l’inizio di marzo, giusto tre volte: in un caso gli “angeli della strada” hanno accompagnato un pensionato a fare alcuni accertamenti all’ospedale di Cefalù, in un altro hanno soccorso un giovane che si era ubriacato durante la festa di Carnevale. Il disastrato (e affollato: di addetti) servizio 118 siciliano vive anche di queste contraddizioni. Ospita postazione sperdute come quella di San Mauro Castelverde, paesino di duemila anime sulle Madonie, che in tutto il 2009 hanno fatto appena 45 interventi: record negativo. Ma ci sono altri presidi, sui Nebrodi, che “vantano” medie analoghe: Antillo, Floresta, Malvagna. Eppure ciascuna di essa impegna ogni giorno nei vari turni dodici autisti soccorritori. Effetto della distribuzione – in una rete fittissima di 256 postazioni – dell’esercito di oltre tremila autisti soccorritori che entrò a sirene spiegate nella Sise, la società per l’emergenza urgenza, nell’estate del 2005. Un’infornata voluta dalla giunta Cuffaro, che si preparava a una dura campagna elettorale. IN LIQUIDAZIONE Cinque anni dopo, la Sise viene liquidata (proprio ieri sono stati nominati i commissari) ma continua a pesare, e non poco, sui bilanci anemici della sanità. Perché i suoi pur numerosi dipendenti hanno accumulato straordinari per quasi 40 milioni. E il disavanzo è quasi doppio. Ora deve pagare la Regione: lo ha precisato l’avvocatura dello Stato, mettendo in ambasce l’assessore alla Sanità, Massimo Russo. Un paradosso che ora, in tempi di dieta per il settore, pone il tema dell’utilità di questo sistema capillare e costoso. Un sistema che viaggia a due velocità: nel 2008 la postazione del 118 del Politeama, a Palermo, ha fatto 3.932 interventi. A San Mauro gli operatori lavorano, calcolatrice alla mano, quasi cento volte di meno. Siamo andati a incontrare i soccorritori del piccolo centro delle Madonie, dove la sanità è un cartello sbiadito dietro una porta scrostata. Due di loro raccontano la loro storia. Anonimamente, perché la società non permette loro di parlare senza autorizzazione. «Gli straordinari? Li abbiamo fatti tutti», dice Angelo, nome di comodo. «I malati non sono mai mancati e ogni volta scattano puntualmente le sostituzioni. A prescindere dal numero delle chiamate. Ma questa non è una vita agiata, come qualcuno può pensare. Dieci di noi vengono da Palermo, ogni mattina sveglia alle quattro per fare 130 chilometri, arrampicandoci fin quassù con le nostre auto. E la benzina non ce la paga mica la società». Aggiunge il collega: «Vuole sapere se dodici per postazione siamo troppi? Forse sì, in considerazione dell’attività svolta. Sono qui da tre anni e, onestamente, la maggior parte degli interventi fatti potevano tranquillamente essere effettuati da privati, amici o parenti dell’assistito. Ma un paio di volte abbiamo salvato la vita di abitanti del paese colpiti da infarto: basta questo, credo, per giustificare la presenza». «IL 118? GUAI A TOGLIERLO» E il paese si è stretto intorno al presidio del 118: nella scorsa primavera, quando si paventò lo smantellamento della postazione, furono raccolte seicento firme di protesta. «Se ci togliessero quell’ambulanza, sarebbe una sciagura – sottolinea il sindaco Mauro Cascio – L’ospedale più vicino, quello di Cefalù, è a poco meno di un’ora di tragitto. L’assistenza, in paese,è garantita dal 118 e da una guardia medica aperta nelle ore notturne». E Laura Scialabba, assessore alla Sanità di San Mauro Castelverde, ricorda come il Comune «abbia speso diecimila euro per fornire il servizio di emergenza di locali idonei». E allora il quesito che viene rilanciato, da questo avamposto nel cuore delle Madonie, è il seguente: si possono assicurare le cureei soccorsi evitando gli sprechi? L’alto numero di postazioni sarebbe giustificato dalla complessità del territorio siciliano, dicono in assessorato. Ma, al di là dei paesi più remoti come San Mauro, è proprio necessario – ad esempio – avere due postazioni a Lascari e Finale di Pollina, a pochi chilometri dall’ospedale di Cefalù? E come si può mettere alle spalle la gestione allegra del passato? Quella che ha portato al sovraffollamento degli organici ma anche, per intenderci, a tante altre spese sospette della precedente amministrazione: l’affidamento all’esterno della gestione delle buste paga, con un incarico da 570 mila euro l’anno. O, ancora, i premi di risultato da 64 mila euro per i dirigenti di un’azienda chiamata in causa dal ministro Sacconi per i recenti casi di malasanità nell’Isola. UNA SCATOLA VUOTA I ritardi nella riorganizzazione del 118, da parte della Regione, sono stati stigmatizzati più volte dal ministero. Il decollo della nuova società, la Sues, che ha preso il posto della Sise, è legato proprio alla soluzione del problema degli straordinari. I dipendenti non vi vogliono rinunciare e non si accontentano dell’impegno dell’assessorato ad aumentare ore di lavoro (da 120 a 150 al mese) e, di conseguenza, anche le indennità. Chiedono anche un contratto di sanità pubblica, che tutelerebbe il personale più di quello di natura privata. Il tempo scorre, intanto. Il 31 marzo scade la proroga accordata alla vecchia Sise e la nuova società rimane un contenitore vuoto, privo di personale. Dentro, vi stanno solo gli amministratori, nominati alla vigilia del 2010. Il presidente del consiglio di gestione è Gaetano Bonfiglio, già sindaco di Gravina di Catania e già direttore del (mai realizzato) polo d’eccellenza ortopedico della città etnea. Un tecnico particolarmente gradito a Lombardo, che nel 2007 lo volle suo esperto alla Provincia di Catania. Con lui, nel cda, anche Salvatore Geraci e Michele Battaglia, mentre a guidare il comitato di sorveglianza della nuova società che dovrebbe gestire il 118 è Dario Allegra, manager del Civico di Palermoe fedelissimo del leader del Pdl Sicilia Gianfranco Miccichè. Uomini non distanti dalla politica, già ingaggiati per una rivoluzione che tarda a partire. Lunedì sono in programma due riunioni decisive, in assessorato: si cerca di un faticoso accordo coi sindacati. Ma adesso prende quota l’ipotesi che la Sise, seppur in liquidazione, riceva l’ennesima proroga. – DAL NOSTRO INVIATO EMANUELE LAURIA


10 Comments

Edo

Marzo 14, 2010at 7:58 am

NOn solo lì c’è questo spreco di risorse, mezzi e denaro…………………………….

MAX

Marzo 14, 2010at 12:53 pm

E dacci queste info Edo… elenca pure apertamente dove !!!

Stefano

Marzo 15, 2010at 11:14 am

Sono ormai mesi che sulla SISE, la Sicilia ecc si legge sempre la solita storia… Ma non hanno altro da scrivere i giornalisti?? Che palle. Scusatemi ma hanno veramente stufato. Ormai si sa benissimo chi cosa dove come quando e sopratutto QUANTO… E basta !!! Aspettiamo che cambi qualcosa (?) e poi si faccia notizia.

carlo

Marzo 16, 2010at 6:21 pm

La verità fa male??? Secondo me è giusto divulgare queste notizie a più non posso, l’utente deve sapere in che mani finisce!!! e dove finiscono i soldi !!!
Max continuaaaaaaaaaaaaaa.

Stefano

Marzo 16, 2010at 11:29 pm

La verità non fa male. Ma ottomila articoli, con scritta sempre la solita storia, stufano. Leggi bene il mio post Carlo.
A presto.

MAX

Marzo 17, 2010at 10:03 am

Ops Stefano, altro articolo!!! Tu rinunceresti a 10/15.000 euro che ti spettano?

Stefano

Marzo 17, 2010at 7:02 pm

Forse non mi sono spiegato nei post precedenti: gli articoli pubblicati sui giornali sembrano una fotocopia del primo articolo con solo spostate le virgole e pubblicato ogni settimana.
In pratica sempre la solita minestra senza nessuna novità. Per questo ho detto “che palle”
Almeno stavolta è una notizia nuova (pur se brutta). Non si parla sempre della stessa storia ormai vecchia e stravecchia.
Per rispondete alla domanda sugli euri …. no non rinuncerei.
Però anche qui guarda come sono state messe le cose: per la SISE (società della CRI ecc ecc) sono stati fatti articoli a pagine piene (ladri, farabutti….) mentre per questa “furbata” fatta dalla nuova società (della Regione per la maggioranza delle quote) solo qualche riga.
Come mai??? Non è un furto anche questo??? O meglio un furto con ricatto???

max

Marzo 18, 2010at 12:48 am

Si Stefano , ho capito a dove volevi arrivare, ed in parte ti do ragione sui vari temi giornalistici che menzioni, gli pubblico con il fatto di informare i diretti interessati, com’è mia consuetudine fare da nord a sud, quello di informare cosa succede in quest’Italia, raccogliendo articoli e fatti che direttamente o indirettamente ci coinvolgono nella nostra professione.

maicol

Marzo 19, 2010at 4:19 pm

Caro collega purtroppo noi siamo pesci picolli e piano piano ci stanno mangiando tutti,vedi cosa stanno combinando in puglia, l’ultimo giorno della seduta di giunta regionale anno aprovato una legge chiamata “OMIMBUS” che prevede l’internalizzazione del servizio 118 in una società in house di cui il 51% di capitale publico il restante 49% privato. Non si capisce più niente stiamo allo sbando totale con un bilancio passivo di miliardi continuano a raccontare frottole in campagna elettorale ! Secondo me bisognerebbe riflettere bene e fare qualcosa di piu concreto tipo uno sciopero generale riguardante tutto il settore de’emergenza territoriale. POVERA ITALIA dove siamo finiti. Ciao a tutti.

MAX

Marzo 19, 2010at 4:47 pm

Salve Maicol, ricordati che il pesce piccolo è il più prelibato… basta farlo assaggiare hai buongustai!!! e per buongustai intendo l’utente! Finchè si sta con le mani in mano e se ne discute solo al bar non si avrà risultati, si incominci invece ad informare la gente, a mettere nero su bianco di com’è il sistema, come funziona!!! vedrai caro Maicol che saranno loro stessi a risolvere il tutto…ma bisogna fare informazione!!!
SCIOPERO???? giammai se non vuoi finire in galera per interruzione di pubblico servizio!!! Noi dipendenti non possiamo farlo!!! Un saluto, max.

Leave a Reply

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Categorie

Archivi

4 visitatori online
4 ospiti, 0 membri
Complessivo: 675 alle 08-06-2018 12:51 am UTC
Numero max di visitatori odierni: 10 alle 03:53 am UTC
Mese in corso: 38 alle 04-17-2024 06:15 pm UTC
Anno in corso: 38 alle 01-26-2024 12:24 am UTC